Una questione di logica

LETTERA AD UN CONCERTO MAI NATO

Italia, primo maggio 2008

Cinque ragazzi hanno intenzione di passare il primo maggio a Roma a seguire il tradizionale concerto di Piazza San Giovanni.

Cosa presuppone la LOGICA? Comprare il biglietto ferroviario per il treno Regionale (COSTO 10,50 €) e recarsi alla stazione di Napoli Centrale per prendere il treno in partenza alle 12.30.

Il treno è, come al solito, pienissimo. Il tempo passa ma il treno non parte. I cinque ragazzi pensano con LOGICA: “evidentemente siamo così tanti che stanno aspettando che tutti i ragazzi si sistemino per poi partire”.

Il tempo continua a passare e, con lui, anche la logica se ne va: i cinque ragazzi vengono a sapere che nelle carrozze di testa si sta sviluppando un curioso paradosso. Più della metà dei viaggiatori infatti non ha il biglietto e, appena il capotreno ha iniziato a controllare, gli “evasori” hanno iniziato a protestare pretendendo che anche chi aveva pagato il biglietto dichiarasse di non averlo in modo che il controllore si “arrendesse” di fronte “alla massa” e facesse partire il treno in allegria. Naturalmente il capotreno non è d’accordo e non fa partire il treno.

Sono le ore 14.30 e il treno è ancora fermo: si sparge la voce che è in arrivo un altro treno regionale. La cosa rivoluzionaria per la “massa” è che “su questo si sale solo con il biglietto”. La massa migra verso il nuovo treno mentre i cinque ragazzi rimangono ai loro posti, fiduciosi che il treno “depurato dagli evasori” partirà presto. Ma non è così.

Molto incazzati, i cinque ragazzi decidono di recarsi all’altro binario per vedere cosa succede: Trenitalia ha messo delle transenne in testa al binario, dietro le transenne c’è la polizia in assetto-G8 ed entra solo chi ha il biglietto (cosa che continua ad apparire fantascientifica ai più). La prima cosa che i cinque ragazzi si chiedono è: “perché Trenitalia non ha organizzato la stessa cosa con LOGICA anche per il treno precedente?” mentre il resto delle persone si chiede “ma perché dobbiamo PURE pagare il biglietto per prendere il treno?” Intanto il treno delle 14.30 parte.

In un modo o nell’altro, Trenitalia, le transenne e la polizia si spostano al binario del treno che doveva partire alle 12.30 e viene organizzato un altro check-in, i cinque ragazzi sono tra i primi a superarlo e a rientrare in carrozza. Il tempo continua a passare e il treno continua a non partire…

In effetti molti “evasori” sono riusciti ad evadere anche il check-in e i controllori decidono che il treno non partirà finché ogni singolo evasore non sarà andato a farsi il biglietto (il cui costo continua ad essere 10,50 €), così come si aspettano i ragazzi ritardatari alle gite scolastiche. Ma la LOGICA non presupporrebbe di “chiudere le porte, partire e fare le multe in treno fottendosene di chi rimane sul binario”?

Sono le 16.30. I cinque ragazzi non ce la fanno più, hanno capito che, in un modo o nell’altro non riusciranno ad arrivare a Roma in tempo per vedere il concerto. Lasciano il treno, riescono miracolosamente a farsi rimborsare il treno e tornano a casa mentre il “treno maledetto” parte alla volta di Roma (in realtà il treno arriverà nella capitale alle 2 di notte dopo almeno 3-4 ore di “sosta forzata” nella stazione di Aversa). Vedranno il primo maggio in TV per colpa di gente che, almeno in linea di principio, pensavano diversa dalla moltitudine degli italiani e con valori e ideali più alti rispetto a “vado gratis con il treno e chissenefregadelresto”, e che in realtà si dimostrano tanti “io non voto Berlusconi ma poi faccio peggio di lui”.